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Denti del giudizio

 - MEDIADENT SARZANA


L'estrazione di denti del giudizio inferiori rappresenta l'intervento più comune in chirurgia orale, e, come tutti gli interventi chirurgici, si associa talvolta a complicanze più o meno gravi. Fra queste, la più temuta è il danno al nervo alveolare inferiore che spesso vi decorre in contiguità.

E' opportuno inquadrare bene il caso attraverso opportune indagini radiologiche prima tra tutte l'esame ortopantomografico (panoramica). Laddove il chirurgo orale reputi ci possa essere un rapporto tra il dente e il nervo alveolare è opportuno eseguire un esame TAC di tipo dental-SCAN.

Nel corso degli ultimi decenni, grazie alla migliore capacità di individuare i casi a rischio e all'affinamento della tecnica chirurgica,  e dello strumentario la frequenza delle complicanze si è progressivamente ridotta. In questo senso è stato di enorme aiuto l'introduzione del bisturi piezoelettrico (vedi sezione nuove tecnologie in chirurgia orale) che è in grado di sezionare il tessuto osseo senza intaccare il nervo che vi decorre nelle vicinanze.
 
Al fine di ottimizzare l'estrazione dell'ottavo il chirurgo orale deve valutare i vari fattori che concorrono al successo e che comprendono:
✓ una diagnosi preoperatoria correttamente eseguita
✓ una scelta razionale dello strumentario chirurgico
✓ una tecnica chirurgica poco invasiva
Gli ultimi due punti sono strettamente interdipendenti.
 
    Diagnosi preoperatoria
 
L’OPT è l’esame standard per la diagnosi preoperatoria.
Sull’OPT è possibile valutare:
✓ posizione dell’ottavo (inclinazione, profondità e vicinanza con il fascio vascolonervoso)
✓ presenza di fattori di rischio di danno al nervo alveolare inferiore, secondo i criteri di Rood & Shehab (1990)
✓ patologie (carie, cisti ecc.)
 
Indicatori di rischio di danno al nervo alveolare inferiore identificabili sulla radiografia panoramica, secondo Rood & Shebab  
✓ radiotrasparenza della radice
✓ radici angolate
✓ interruzione delle linee bianche che delimitano il canale alveolare
✓ restringimento del canale alveolare inferiore
✓ radice radiotrasparente e bifida
✓ restringimento della radice
✓ deviazione del canale alveolare inferiore
Oggi, in alcune circostanze, dato che l’OPT non è in grado di stabilire la posizione delle radici e del fascio vascolonervoso in senso vestibolo-linguale, ricorriamo all’imaging 3D, in particolare alla tecnologia a fascio conico (Cone Beam).
 
Le indicazioni cliniche all’imaging 3D sono:
✓ presenza di segni di rischio con sovrapposizione completa dell’immagine del canale con le radici
✓ canale alveolare che incrocia le radici in prossimità della biforcazione
Dal punto di vista operativo, l’indicazione all’imaging 3D consiste nella necessità di sapere su quale lato del dente decorre il canale alveolare, per pianificare correttamente la resezione ossea e l’odontotomia.