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Chirurgia ossea ricostruttiva

GRANDE RIALZO DI SENO MASCELLARE

La tecnica consiste nell’eseguire un’incisione ed uno scollamento a tutto spessore sul lato vestibolare, che consenta il disegno e l'apertura di una botola ossea cercando di non ledere la membrana di rivestimento interna (membrana di Schneider) quindi scollamento della membrana ed inserimento dell’innesto. Infine il posizionamento dell’impianto che sarà immediato o differito a seconda della presenza o meno di una stabilità primaria, cioè l’assenza di mobilità nel momento in cui si va ad inserire l’impianto,  garantita da una dimensione verticale di almeno 5mm.

Il rapido progresso nel campo dei biomateriali e l’affinarsi delle tecniche chirurgiche hanno contribuito all’affermazione di tale metodica che presenta delle differenze in base alla sede di prelievo, il tipo di innesto (autologo-eterologo), il posizionamento immediato o differito e l’utilizzo o meno di membrane riassorbibili.

  

  

INDICAZIONI: quando si devono posizionare impianti nel settore posteriore        (molare premolare) e non vi è sufficiente altezza ossea. 

  

 

CONTROINDICAZIONI ALL'INTERVENTO:nei pazienti con patologie sistemiche che possono comportare alterazione dei processi riparativi (ad es: diabete non compensato) questa tecnica deve essere attentamente valutata.

La tecnica va attentamente valutata nei fumatori e in coloro che presentano patologie delle prime vie aeree quali ad esempio sinusiti. Una indagine endoscopica delle vie sinusali è raccomandata.

infine la tecnica è controindicata nei pazienti con infezioni oro dentali attive o atrofie eccessive (classe 5 di Cadwood Howell).

  

GRANDE RIALZO DI SENO MASCELLARE - MEDIADENT SARZANA

INNESTI OSSEI

INNESTI OSSEI - MEDIADENT SARZANA

 Inlay onlay

Spesso gravi atrofie ossee vanno trattate con tecniche in grado di ripristinare la forma anatomica e ricostruire l’impalcatura dei mascellari.

In questo senso si muove la chirurgia ricostruttiva perimplantare degli innesti ossei.

Gli innesti si dividono in:

1) autologhi se il tessuto osseo utilizzato è prelevato dallo stesso paziente 

2) eterologhi se il tessuto proviene da specie differenti.

 

Le  proprietà fondamentali di un innesto sono:

L’ osteconduzione ovvero la capacità dell’innesto di fare da supporto strutturale (scaffold) alla neoformazione ossea.

L’osteoinduzione definita come la capacità dell’innesto di indurre la differenziazione di cellule mesenchimali pluripotenti, provenienti dal sito ricevente o dal circolo.

L’osteogenesi ovvero la capacità di neogenesi ossea propria dell’innesto.

La formazione di nuovo osso rappresenta quindi il risultato dei tre processi di osteoconduzione, osteoinduzione ed osteogenesi.

  

La morfologia dell’innesto può essere ricondotta a due categorie: l’innesto in blocco ed il particolato.

- Il primo deve avere una forma tale da adattarsi perfettamente al sito ricevente, in modo che ci sia massima superfice di contatto e sia impedita la proliferazione di tessuto connettivo tra le superfici.

- Il particolato è dotato di una minore sopravvivenza cellulare ma allo stesso tempo ha un maggiore effetto osteoconduttivo, va incontro a una più rapida rivascolarizzazione e e completa sostituzione con osso vitale inoltre è facilmente modellabile ed adattabile al sito ricevente.

  

La chiave dell’attecchimento è la la fissazione al sito ricevente, ciò si ottiene con l’utilizzo di piccole viti di titanio, in grado di determinare la completa immobilizzazione e favorire la fase di microangiogenesi inziale, mediante una tecnica definita “lag screw”, l’innesto viene forato prima di essere inserito e le viti lo mantengono saldo operando una forza di compressione.

OSTEOTOMIE

 

Osteotomie di riposizionamento alveolare

 

Si tratta di una metodica di incremento osseo utilizzata prevalentemente al fine di ottenere un aumento osseo in direzione orizzontale, vengono applicate soprattutto a livello della porzione anteriore del mascellare superiore.

Trovano indicazione in atrofie del mascellare superiore con spessore osseo tra i 3 e i 5 mm che non presenti concavità nella porzione centrale di osso residuo.

La tecnica sfrutta elasticità e plasticità dell’osso in modo tale da allargare l’ampiezza tra corticale palatale e vestibolare e ottenere uno spazio sufficiente al posizionamento implantare, successivamente gli impianti stessi fungono da mantenitori di spazio permettendo la guarigione ossea grazie alla permanenza del periostio vestibolare e alle potenzialità rigenerative dell’osso midollare residuo.

  

Osteotomia sagittale delle creste o Split Crest

Dopo l’incisione che consente di visualizzare la zona dove eseguire l’osteotomia questa viene messa in atto utilizzando deli scalpelli che penetrano per 7-8 mm consentendo alla corticale di espandersi e alla spongiosa di di compattarsi, si decide quindi circa l’eventualità di riempire il difetto con particolato e si inseriscono gli impianti.

INNESTO OSSEO INTERPOSIZIONALE

 Indicato in zone estetiche e/o posteriori della mandibola.

Il disegno dell’osteotomia è una linea di sorriso nella porzione posteriore della mandibola, preferibilmente a 4 mm di altezza dal centro.

L’osteotomia viene eseguita dalla cresta vestibolare a quella linguale.

I segmenti della parte anteriore della mascella possono essere spostati in alto di 4-5 mm.

Sono posizionati sia un blocchetto oseeo che un innesto interposizionale.