Agenti acidi di cibi e bevande o spazzolini dalle setole troppo dure possono causare danni come microfratture dello smalto. Queste lesioni, difficilmente visibili allo specchio, sono ri-scontrabili soltanto dopo un’attenta ispezione da parte del professionista. E’ possibile prevenirle con particolari accorgi-menti, come l’eliminazione di agenti acidi dalla dieta, l’utilizzo di spazzolini con setole medie e di dentifrici dal basso grado di abrasività o, meglio ancora, "ripara smalto". La "riparazione" avviene grazie al deposito sullo smalto di micro-cristalli di idrossiapatite presenti nel dentifricio che interagi-scono positivamente con i cristalli di idrossiapatite dello smalto. L’uso di spazzolini con setole medie impedisce di le-sionare ulteriormente la superficie dello smalto.
Quando le microfratture si sono già create, le manovre pre-ventive riportate sopra non bastano ad evitare che il danno si estenda fino a creare fratture vere e proprie o carie iniziali, co-sì bisogna ricorrere ad interventi di remineralizzazione con applicazioni professionali in studio a base di fosfopeptide ca-seinico e calcio fosfato amorfo. Queste applicazioni servono a nutrire e rinforzare lo smalto, proteggendolo dal rischio di fratture e riducendo un’eventuale sensibilità dentale. E’ otti-male eseguire applicazioni remineralizzanti dopo la seduta di igiene orale professionale per completare l’efficacia preventi-va della prestazione.